Lo studio Positive ha dimostrato che interrompere la terapia ormonale per 2 anni non aumenta il rischio di recidiva: il 74% delle donne ha avuto una gravidanza e il 64% l'ha portata a termine
Solo il 5% delle donne under 40 colpite da tumore al seno diventa madre dopo la malattia, ma uno studio presentato al San Antonio Breast Cancer Symposium in Texas negli USA ha dimostrato che è possibile sospendere le cure per avere un figlio attivando una rete di oncofertilità. Lo studio Positive ha dimostrato che interrompere la terapia ormonale per 2 anni non aumenta il rischio di recidiva: il 74% delle donne ha avuto una gravidanza e il 64% l'ha portata a termine. "Ma vanno migliorati i percorsi dedicati alla prevenzione dell'infertilità in tutte le regioni - ha spiegato Lucia Del Mastro, ordinaria di oncologia all'Università di Genova-. L'ospedale San Martino è un esempio virtuoso: da 20 anni è presente l'unità di oncofertilità". La ricerca ha coinvolto 518 donne under 42 con carcinoma mammario in stadio iniziale positivo per i recettori ormonali. In questi casi, la terapia endocrina viene somministrata per ridurre il rischio che la malattia si ripresenti e il tasso di recidiva a tre anni è stato dell'8,9%. L'appello a potenziare la rete italiana di oncofertilità viene dal congresso 'Back From San Antonio' che si è aperto oggi a Genova.
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Avrà anche il compito di valutazione delle Breast Unit nonché di elaborare rapporti periodici con proposte di interventi migliorativi e diffusione dei risultati
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